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Visita con me l’Abbazia di Novacella | Bressanone

Entrare nell’Abbazia di Novacella, nelle immediate vicinanze di Bressanone è uno spettacolo!

 

In questo luogo fondato dai frati agostiniani nel 1142, si respirano arte e spiritualità, ma soprattutto si comprende come fosse, in passato, il maggiore centro di istruzione della zona.
Come voleva Sant’Agostino, con la religiosità andava promossa anche la cultura. “Qui bene cantat, bis orat “ chi “bene canta, prega due volte”, affermava Sant’Agostino.

Gli abati nel Medioevo vi fondarono una scuola per copisti e una scuola di musica corale. Nel museo e nella biblioteca sono custoditi manoscritti e strumenti musicali, oltre che mappamondi, strumenti di misurazione, di farmacia, mappe e cannocchiali.
Qui è stato fondato il primo Liceo Ginnasio della regione.
E non dimentichiamo l’antico vigneto circostante che fa di questo complesso uno dei più noti produttori di vini bianchi dell’alto adige. Questa è la seconda cantina più antica d’Italia e la sua viticoltura è un mix di innovazione, rispetto dell’ambiente e tradizione.

Vi furono diversi episodi di incendi e la chiusura durante il periodo napoleonico con le soppressioni degli ordini religiosi.
Il convento fu ripristinato dall’imperatore Francesco I nel 1816.

Ma moltissime altre sono le perle di questo luogo, dalla chiesa di Santa Maria Assunta, alle mura, alle torri, il chiostro con affreschi che vanno dl Trecento al Cinquecento, al Pozzo delle Meraviglie decorato con le sette meraviglie del mondo (più un extrabonus!!)

UN PO’ DI STORIA

Nel 1142 il beato vescovo Artmanno fondò l’Abbazia dei canonici agostiniani a Novacella nei pressi della propria sede episcopale. Da allora l’Abbazia è diventata un centro religioso e culturale, ma anche economico.

Nel 1157 l’imperatore Federico il Barbarossa, il cui consigliere e padre confessore è Artmanno, conferma i diritti e i possedimenti del monastero.

Durante la guerra dei contadini, nel 1525, l’Abbazia è depredata dai rivoltosi sotto la guida di Michael Gaismair. Nei secoli successivi si sviluppa una viticultura di qualità, grazie all’acquisizione di maggiori vigneti.

Tra il 1770 e il 1775 il prevosto Leopold von Zanna fa erigere una nuova sala di rappresentanza per la biblioteca abbaziale, che a differenza della barocca Chiesa abbaziale, è più elegante e rococò.

Nel 1805 il Tirolo è annesso al Regno di Baviera che, nel 1807, chiude tutte le abbazie tirolesi – anche Novacella. I bavaresi saccheggiano il convento, portandosi via tonnellate di libri e opere d’arte – compreso l’importante altare tardogotico dei Padri della Chiesa di Michael Pacher. Nel 1816 l’abbazia è ricostruita per volere dell’imperatore.

Dal 1907 con altre cinque abbazie Novacella forma la Congregazione austriaca dei canonici agostiniani.

L’ultima scoperta risale al 2021, quando viene scoperta la “sala cinese”, all’ingresso della sala della biblioteca con pitture murali risalenti al 1775/1780 circa che raffigurano vita ed elementi naturali tipici della Cina.

LA VISITA

Si entra nel complesso attraverso un enorme cortile che scopre la torre del Castel Sant’Angelo.

Il cortile ospita il Pozzo delle meraviglie del primo periodo barocco.

Oltrepassando la porta, si entra nel chiostro.

Era nel medioevo il passaggio coperto tra la chiesa abbaziale, la sala del Capitolo, la sala da pranzo e il dormitorio. Tra il Trecento e il Cinquecento sono decorate le pareti e le volte, con affreschi concervati in parte. Nel chiostro vediamo anche le lapidi omaggio di santi e religiosi, rimosse dalla chiesa abbaziale. Nel chiostro c’è una fontana con una statua bronzea del fondatore dell’Abbazia Artmanno (1992).

La Chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta è barocca su impianto romanico. L’alto coro tardogotico è stato invece ricostruito tra il 1470 e il 1480.

Verso il 1740 si sono ristrutturati in modo radicale gli interni e da allora l’ambiente sacro è luminoso e variopinto nello stile del tardo barocco tipico della Germania meridionale.  Conserva gli affreschi e gli stucchi degli artisti barocchi tedeschi Matthäus Günther e Anton Gigl.

Poi si prosegue verso il Museo, dove sono custodite portelle tardogotiche, dipinti, suppellettili e parametri pontificali, ma anche mappamondi, carte geografiche, manoscritti, strumenti scientifici, provenienti dalla chiesa e dall’abbazia.

PRODOTTI TIPICI

I prodotti dell’Abbazia possono essere acquistati nell’Enoteca del monastero: vini, succhi, chips di mela, tisane, miele, sale alle erbe, pane, prodotti cosmetici, oli essenziali.
Gioie, oggetti in ceramica, libri e altri souvenir possono essere acquistati nel bookshop-biglietteria.

Orari di apertura

Visita in autonomia con audioguida*
fino alle ore 17:00
(ultimo ingresso ore 16:15)

Visite guidate**
ore 11.00 | ore 14.30

Visite guidate ai vigneti con degustazione vini**
lun – ven ore 16.00
sab ore 14.30

*Lunedì – Sabato
(chiuso la domenica e le festività religiose)

**solo previa prenotazione


Prenotazione per visite guidate
Tel: +39 0472 694 951
booking@abbazianovacella.it

Museo

Visita senza guida

Lun-sab: ore 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:15)

ORARI SHOP

Dal lunedì al venerdì
dalle 10.00 alle 19.00
Il sabato
dalle 9.00 alle 18.00